sabato 5 gennaio 2013

Beneficenza

Ci sono diversi modi di fare beneficenza e in questi anni di lavoro in casa famiglia ne ho vista davvero tanta. C'è chi dona soldi, chi porta gli avanzi dei catering, chi a Natale porta panettoni o chi fa i regali ai nostri bambini. Sono persone speciali, che hanno sempre un pensiero per gli altri. E poi ci sono quelle persone che donano solo per farsi vedere, per poter dire "facciamo beneficenza"! Sono le peggiori, io proprio non le sopporto! In casa famiglia uno dei miei compiti è quello di "controllare" le cose che ci vengono donate, soprattutto giocattoli e vestiti. Le persone vengono, portano i loro sacchi pieni di roba con il sorriso ben stampato sulla faccia e noi li prendiamo, sempre.  Non sta bene dire "No, grazie". Tutto quello che ci donano va preso. Questo è quello che DOBBIAMO fare. La cosa migliore che può capitare è quando non vengono da soli, perchè "mio figlio voleva vedere i bambini poveri"! In questi momenti lo spettacolo è assicurato! 
Allora oggi io mi rivolgo a te, a te che pensi di essere speciale perchè hai fatto benefienza: i bambini delle case famiglia non sono fenomeni da baraccone, non si vestono con  gli stracci, non giocano con i giocattoli rotti. Io non capisco perchè tu debba donarci magliette bucate, calzini rotti, mutande sporche...ma CHE SCHIFO! E poi vorrei capire perchè se non fai giocare tuo figlio con un gioco rotto per evitare che si faccia male, i bambini "poveri" dovrebbero giocarci? Se loro si feriscono non vale?
Mi fanno rabbia, queste persone non si rendono conto, ma la cosa sorprendente è che i nostri bambini non guardano il buco nella maglietta o la bambola senza un braccio, loro sono felici lo stesso perchè qualcuno ha pensato a loro!

Dite: E’ faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
perché bisogna mettersi al loro livello, abbassarsi,
inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.

Non è questo che più stanca.
E’ piuttosto il fatto di essere obbligati a innalzarsi
fino all’altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli. 
 JANUSZ KORCZACH

6 commenti:

  1. :( che tristezza che mi fa sta gente! Non li sopporto. I bambini sono tutti bambini, poveri, ricchi neri o gialli....andrebbero trattati tutti allo stesso modo

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    1. E ti dirò di più: sono proprio le persone benestanti le peggiori!

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  2. bello ed importante quello che hai scritto!!! io è da anni che penso che vorrei fare della beneficenza attiva [x' mi limito a qualche versamento qua e la.. quest' anno abbiamo iniziato il sostegno di un bimbo a distanza] ma sento che potrei fare di più x chi è più vicino e poi x pigrizia non mi informo.. scusa x questa riflessione ma mi hai fatto pensare che si può dare di più! un bacio

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    1. Cara Teleta, pensa che anch'io per pigrizia rimando sempre l'adozione a distanza!

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  3. guarda...sottoscrivo in pieno quello che hai scritto. Il fatto è che al mondo c'è tanta, troppa ignoranza...perchè è l'ignoranza - quella più nera - che fa comportare così la gente...Non ci sono più valori. Ogni anno io vedo i bambini delle cugine di mio marito scartare i regali...Beh mi fanno impressione. Non hanno nemmeno finito di scartarne uno che, senza degnarlo di uno sguardo, si buttano su un altro pacchetto e così via fino all'ultimo - E non si tratta di 2 O 3 regali, ma almeno una ventina... - Inoltre non sono nemmeno più capaci a giocare, nè da soli nè in compagnia. Sembrano perennemente annoiati, sempre alla ricerca di qualcosa. Io spero di insegnare a mia figlia il valore delle cose in modo che sappia apprezzare la fortuna che ha e soprattutto abbia rispetto per gli altri.

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    1. Non so di chi sia la responsabilità. Ti posso dire che i bambini che abbiamo in affido vengono da una casa famiglia: anche loro hanno imparare a scartare i regali uno dietro l'altro, senza guardarli; anche loro si annoiano facilmente, anche dopo una giornata piena. Il problema è che i bambini di adesso vengono sottoposti a stimoli continui. Restano a scuola fino alle 16, i cartoni sono interattivi, i genitori cercano di impegnarli il più possibile proprio per non farli annoiare. La psicologa che ci segue per l'affido ci spiegava l'importanza per il bambino di vivere la noia. I bambini che non sono capaci di affrontare la noia avranno difficoltà da grandi a gestire i momenti vuoti, di solitudine. Quello che voglio dire è che nonostante tutti i nostri sforzi nell'educarli nel rispetto delle persone e delle cose, la società poi trasmette altro e noi non possiamo farci nulla, solo aspettare che crescano e facciano tesoro dei nostri insegnamenti!

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